Genova ci ha accolto assolata e tiepida nella veste di mia sorella, che ci ha recuperato all'aereoporto munita di focaccia e estathè. Siamo stati solo quattro giorni, ma sono stati giorni densi di aggiornamenti, chiacchiere, sorrisi, trofie al pesto e fagiolini, insozzamenti vari sotto vari tavoli e passeggiate in salita e discesa. Sono stati giorni impregnati di schiamazzo di cugini.
Cugini lontani un mondo intero ma che, non si sa come, si son trovati come se si fossero visti l'altro ieri.
Genova è stata aria di casa anche se in verità non è casa di nessuno. È stata famiglia. È stato constatare che questa tournée è valsa la pena ogni secondo, nonostante la stanchezza, la mal gestione a tratti della prole, quello piccino sul fuso del texas e quella grande con orari e pretese da teenager. È valsa la pena, non fosse altro che per ascoltare quel tramestio gioioso di cugini.