Thursday 20 April 2017

It is all about perspective

You walk into someone's life and you know nothing. You assume, because they are smiley and friendly, that they had an easy life: no drama, no trauma, no death to make them angry.
You assume that you always are the different one, like when you were the scared little girl that had to change school in 3rd grade because her mom had died and her dad couldn't handle it.
That stigma, that you were the different one, the unlucky one, the one that had to be strong and knew what life was all about. That stigma is still there with you everyday, when you believe that you had the shittiest life - for a middle class, first world, so far healthy woman of course: perspective always-.
It's there when you assume that everyone else, in your middle class, first and almost healthy world, comes straight out a fairy tale book.
Until it is not.
Until you realize that many others had a pretty shitty life and you had no idea. Because, like you, they are smiley and friendly, but they nod in deep understanding when you say that you know what loss means. Exactly as you did so many times.
I have been pretty unlucky for time to time in my life - many will not have to go through some of my shittiest moments. But many others have already, and I did not know. And all I want to do now is to hug them all and tell them that I know how they feel, I know that life can be awful and then beautiful again. And beyond sadness, and grief, and anger there is joy again. Because after a storm there is always a rainbow.

Thursday 6 April 2017

Io sono a favore dei Lego Friends

Qualche tempo fa sono incappata in una discussione con una amica sui giochi da bambini legati al genere. Partiamo dal presupposto che i giochi sono giochi e ogni bambino dovrebbe poter giocare come e quanto vuole. Ammetto però che, quando devo fare un regalo di compleanno a un amico o amica dei mie figli, generalmente mi oriento sul genere. Non tanto sugli stereotipi di genere, ma, a parità di gioco, diciamo il playdoh, non regalarei il castello di ghiaccio di Elsa a un bambino. Mi farei meno scrupoli con una bambina, ma l'altro giorno, con il gioco in cui si accessoria qualcosa con i magneti, ho glissato sulla macchina e ho pensato di regalare le donnine da vestire - ho infine risolto con le costruzioni a pettine. Per inciso, noi di donnine da vestire ne abbiamo ben 3 set e ci giocano tutti, maschi e femmine; ma vai a sappi tu come reagiscono i genitori, meglio andare sul sicuro.
Sono ben contenta di avere un maschio e una femmina, perché in casa mia, nonostante i mie plurimi tentativi di far passare le feste con il minimo sindacale di regali, c'è di tutto di più, da bambole rosa a piste per le macchine, e entrambi giocano con tutto, a seconda dell'umore. In case in cui il sesso è unico, c'è di solito meno varietà, cosa comprensibile per i motivi di cui sopra, ma che a cui forse si potrebbe poggiare un pensiero e porre rimedio. Mi rifiuto di pensare che nel 2017 ci siano genitori che non permettono ai figli maschi di toccare le bambole o a figlie femmine di impugnare spade. Non succedeva nemmeno ai miei tempi, io non ho ricordi di aver mai giocato con bambole, ma ho il nitido ricordo di aver adorato i robot componibili.
Ma a parte questo, il fulcro della discussione con la mia amica era sui Lego e la polemica sui Lego Friends e Elves. Ora, io mi sono scoperta una appassionata tardiva di Lego, in casa mia ne abbiamo a bizzeffe e forse non siamo nemmeno all'inizio. Lasciamo perdere che mi sono comprata il castello di Dracula e non vedo l'ora sia Halloween per ingaggiare tutta la famiglia, montarlo e sfoggiarlo sul mobile rosso di salotto. Abbiamo parecchi Lego "da bambine", che montiamo e smontiamo in continuazione e che non hanno nulla di diverso da quelli tradizionali, a parte nelle ambientazioni. Ed è proprio per questo che la polemica contro il Lego "da bambine" mi fa incazzare: perché non andrebbero bene? se lo scopo del gioco è spronare alla costruzione, perché non si può farlo su un terreno congeniale? perché è diventato così strano che una bambina possa preferire il castello delle fate alla nave pirata? Ben inteso che se vuol costruire la nave pirata, nessuno glielo vieta, ma se non ci fosse il castello degli elfi come alternativa, dovrebbe farsi piacere per forza la nave pirata o "rinunciare" a giocare con le costruzioni. Qui qualcuno dirà: ma puoi comprare quelli sfusi. Vero, ma onestamente gli altri son più fighi.
La mia vera polemica è che mi sembra che si stia passando da bambina = principessa a tutti i costi, all'opposta visione di bambina figa solo se snobba le principesse e si veste da dinosauro. Che poi nel mondo del lavoro si traduce in manager donna bravo solo se si comporta come un uomo. O quasi.
Penso sia molto più proficuo educare i nostri figli alle differenze fra i sessi, nella piena consapevolezza che non ci sono limiti e uno può essere quello che vuole. E che se ti piace vestirti da principessa e ballerina va benissimo: con quel vestito di lustrini vai e conquista il mondo.