Wednesday 14 March 2018

Il Rodeo e le sue riflessioni


Ieri siamo stati al Rodeo, tutti e sei, i cinque Calabrese ed io.
Il Rodeo, che per quanto non-vegano, politicamente incorretto, white-supremazzista, pratica troglodita a me mi gasa a bestia, ha lasciato B&F abbastanza indifferenti.
Beh, F ha a più riprese enfatizzato il fatto che vuole diventare un cowboy o correre in groppa a una pecora come i bambini in gara, ma non mi son sembrati galvanizzati come ero io, ecco.
Invece si sono svegliati e intrippati alla grande al concerto a seguire. Suonavano gli Zac Brown Band, gruppo country a quanto pare pure famoso, di cui io ovviamente non avevo mai sentito parlare. A onor del vero, conoscevo due o tre canzoni, sentite chissà dove, ma come mi succede oramai da almeno 15 anni, figurati se avevo associato canzone a cantante.
La prima volta che sono stata a un concerto avevo tipo 14 anni e suonava tipo Claudio Baglioni.
Fabio ne ha 4 ed ha belle visto più mondo di parecchi. Ogni tanto mi interrogo se tutti questi input non siano dannosi. Che cosa gli resta da scoprire, a  questi figlioli, poi, da grandi? Io non avevo visto nulla, ma loro? Loro hanno viaggiato, visto, fatto disfatto. Preso aerei, navi, barche, treni. Hanno cambiato case e continenti. Hanno visto montagne, oceani, pianure. Hanno mangiato cibo internazionale dalla nascita. Che cosa riuscirà mai a stupire questi ragazzini di terza generazione? Poi mi dico che il mondo è grande e va avanti assai veloce e forse verrà fuori qualcosa che oggi non esiste e che questi bambini internazionali ameranno e io che io mai capirò. E mi va bene così.

1 comment:

  1. ogni tanto ci penso anche io. Non credo siano dannosi, gli stimoli, le informazioni. Forse la mancanza di "stupore" viene compensata da una mancanza di timori, e se è così penso sia fantastico. Noi abbiamo oltre al gap generazionale che hanno tutti i genitori coi loro figli pure quello culturale o geografico e questo rende la faccenda più complicata.

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