Perché va bene la baguette che non era certo come a Parigi, ma si poteva sempre mangiare (purché non si aspettasse il giorno dopo); va bene adattarsi ai toast inglesi grandi come lenzuola che pero' tostati non erano poi così terribili e va anche bene sperimentare con pani esotici e esoterici con semi, frutta secca e bacche varie. Finché c'era il Morrisons sotto casa, a Londra, il pane non era un gran problema. Ma qui in US non ci si salva dallo zucchero. È ovunque, infestante, nascosto e subdolo, con l'unico scopo di aumentare inesorabilmente il BMI* della popolazione. E il pane dolciastro non si puó proprio mangiare, sorry America, God bless you always! L'unico pane commestibile, quasi introvabile, costa più di una bistecca di maiale e viene venduto in supermercati super-alternativo-ecosostenibili-nature che a tratti mi fanno un po' tappare la vena.
E allora sai che? Me lo faccio da sola.
Da quando ho il mio pane, ho riscoperto sapori dimenticati dai troppi anni di abbrutimento alimentare di stampo anglosassone. Tipo pane olio e aceto. Pane e pomodoro. La bruschetta. Mi sono tornate in mente ricette ataviche, tipo pane, stracchino e salsiccia in forno, onnipresente ad ogni festa del liceo a cui abbia mai partecipato. O la pappa al pomodoro che, come scoprimmo io e la mia amica M oramai troppi anni fa, viene bene solo col pane bono e non con troiai tipo panini e affini.
Il mio pane ha anche portato con sè le seguenti riflessioni, che magari un giorno approfondirò:
- se uno è in territorio nemico e non riesce a adattarsi, o torna a casa o si porta casa in territorio nemico.
- se qualcosa non la si trova belle fatta, molto probabilmente uno se la può sempre fare.
- si può tollerare che i figli non parlino italiano, ma non che non li piaccia la schiacciata. E poi, ripensandoci, l'identità si costruisce a tavola.
*BMI: Body Mass Index = Indice di quanto grasso sei.
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