Tuesday 15 March 2016

Rientri fantozziani parte prima

...NOT!

E' un po' che mi ripropongo di scrivere questo post, ma poi mi trattengo sempre, perche' non voglio farmi prendere per quella che si piange addosso, che le sfighe succedono a tutti.
Sacrosanto.
Ma a me succedono ogni volta che vado in Italia. Come se il mio karma italiano fosse cosi' lurido che devo scontarle tutte con anche gli interessi.
Reduce da una sfiga Houstoniana, fresca fresca come l'ova di giornata (stanotte mi hanno tagliato la luce per un errore con il pagamento automatico dell'ultima bolletta, sono sola coi bambini, la macchina e' rimasta bloccata in garage e c'era pure vento contro cui pedalare - meno male non pioveva), mi e' presa ispirazione di levarmi un po' di sassi dalle scarpe, presentarmi in versione frignetta e raccontare qualche sfiga Made in Italy.
Ne ho selezionate quattro, ma, giuro sull'animaccia mia dannata, che ce ne sono varie altre e succose. Siccome non voglio essere succinta, ho deciso che raccontero' una sfiga a post. Evvaffanculo

Natale 2012
Come e' noto siamo sempre randagi quando si rimpatria per Natale, specie da quando, nel lontano agosto del 2011, decisi di affittare permanentemente il mio amato/odiato appartamentino. Allora fu un fatto necessario, dato che avevamo appena comprato casa a Londra ed eravamo rimasti con 60 GBP in tasca.
Per il Natale dell'anno dopo pero' l'inquilino se ne era andato e, dato che noi dovevamo arrivare per l'ultimo dell'anno, quale migliore occasione di trascorrere una settimana nel mio appartamento e, gia' che c'eravamo, inaugurare il rientro in possesso temporaneo con la festa di Capodanno Children Friendly? E siccome il mio appartamento e' dietro la stazione del treno e davanti alla fermata del bus, perche' mai avremmo dovuto prendere una macchina a noleggio?
Arriviamo cosi' trafelati il 31 pomeriggio, dopo volo dalla Sicilia, terravision da Pisa a Firenze e bus dalla stazione a casa, entriamo in casa e... ci hanno staccato la corrente. Eh si, perche' il mio inquilino, liberando l'appartamento, aveva disdetto il contratto e omesso di rimettere il contratto a nome mio. In meno di 24 ore l'Enel aveva ben pensato di lasciare al buio la casa, senza se e senza ma. Ma che magnifica efficienza. Fiduciosa che la stessa efficienza si sarebbe verificata al momento in cui avessi chiesto di riattaccare la corrente a nome mio, chiamo il servizio clienti. Mi risponde una signora che mi dice che per riattaccare la luce ci vogliono almeno 5 giorni lavorativi, che, sa come e' signora, siccome sono le vacanze di Natale anche 10, che costa piu' di 100 euro e che per stasera proprio non c'e' nulla da fare. Ne' per stasera, ne' per il resto della nostra permanenza italiana.
Quindi sono le 6pm dell'ultimo dell'anno e siamo a) stanchi, b) con una bambina di poco piu' di un anno infreddolita, c) con una festa di capodanno da riorganizzare, d) con un tetto da trovare ed e) a piedi.
Le madonne hanno iniziato a fioccare rosee giu' dal cielo con angeli, arcangeli e suoni di flauti sempre piu' fluttuose e abbondanti via via che chiamavamo alberghi tutti pieni e noleggi macchina tutti chiusi. In quel momento ho giurato e spergiurato che mai piu' e mai poi sarei tornata in Italia. Perche' nessuno si merita si rientrare in casa per le vacanze di Natale e avere questo tipo di accoglienza.
Se solo avessi mantenuto quella promessa le prossime tre sfighe non sarebbero potute essere narrate.

p.s.
La festa di capodanno, dopo varie negozziazioni, fu spostata a casa di un'amica e noi ci collocammo a casa di un altro amico, che ci presto anche la sua mitica pandina oramai defunta.
Forse e' perche' ho dei grandi amici che alla fine torno in Italia.
E perche' mi da' sempre dell'ottimo materiale su cui scrivere.

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