Sunday 30 November 2014

Terza tappa: Genova

Sono dieci giorni che non aggiorno lo so, ma come metto piede in Italia inizia una danza di pranzi, cene, merende, chiacchiere, aggiornamenti e inviti che, insieme alle due pesti, non mi lasciano molto tempo libero. Anche la mancanza in casa della wifi non aiuta, perché odio scrivere dal telefono. Ma si farà di necessità virtù, perché alcune impressioni vanno bloccate sulla carta a caldo.
Genova ci ha accolto assolata e tiepida nella veste di mia sorella, che ci ha recuperato all'aereoporto munita di focaccia e estathè. Siamo stati solo quattro giorni, ma sono stati giorni densi di aggiornamenti, chiacchiere, sorrisi, trofie al pesto e fagiolini, insozzamenti vari sotto vari tavoli e passeggiate in salita e discesa. Sono stati giorni impregnati di schiamazzo di cugini.
Cugini lontani un mondo intero ma che, non si sa come, si son trovati come se si fossero visti l'altro ieri. 
Genova è stata aria di casa anche se in verità non è casa di nessuno. È stata famiglia. È stato constatare che questa tournée è valsa la pena ogni secondo, nonostante la stanchezza, la mal gestione a tratti della prole, quello piccino sul fuso del texas e quella grande con orari e pretese da teenager. È valsa la pena, non fosse altro che per ascoltare quel tramestio gioioso di cugini. 

Thursday 20 November 2014

Seconda tappa: OXFORD

colazione all'aereporto

Dalla lista iniziale ho sicuramente spuntato
-giro su south bank
-vedere il maggior numero di amici nel minor tempo possibile, ma riservare loro tempo di qualità (qualunque cosa significhi)
-birre&pubs
e tutte quelle cose che mi premeva fare in UK. Compreso comprare il liquidino delle lenti da Boots. Tappa obbligatoria da Primark per acquisto essenziali wellis e altre minchiate fatta, in tempo per scoprire che anche Primark è afflitto dalla piaga di Frozen.
I bambini si sono comportati decorosamente, a parte una serie di urla e rotolate in mezzo alla high street di Oxford per mancato acquisto di ennesima minchiata della suddetta piaga. Una scena decisamente poco British, però considerando quanto li ho sballottati, un po' me la sono cercata.
(Per inciso, la nuova frontiera europea dello scontro madre-figlia è mettersi addosso qualunque cosa in più di calze e maglietta. La sottoscritta madre non ha banane e quindi ha adottato la tattica 'sbatacchiaci la testa e rompitela' e la lascia uscire mezza nuda con 3C. Poi si veste.)
Devo dire che ho molto apprezzato Oxford, che di solito non mi è mai piaciuta un granchè. Si vede che l'astinenza da città che sia una città e non una distesa di alberi, strade e case cresciute qui e li, era maggiore di quanto sembrasse.
Ho adorato anche stare dalla mia amica a Oxford, che mi ha dato un sacco di belle notizie e che non sento quasi mai, ma che che UK sarebbe senza di lei.
Poi la scorsa notte alle 3 e mezzo siamo partiti, io, i bambini e le valigie, e abbiamo attraversato le alpi in una giornata così chiara e tersa che mi ha fatto ricordare che il Bel Paese è proprio bello e che mi manca tanto.

Sunday 16 November 2014

Prima tappa: LONDON

kew gardens
Due bambini, due valigie, un trolley, un trunky, una borsa viaggio e una borsetta di Cath Kidston, un seggiolino della macchina, due braccia e un Ergo baby come solo aiuto dopo il check in.
Quasi nove ore di volo, due di pianto nelle orecchie, una vomitata addosso, un magnifico outfit gentilmente donato dalla British airways, quattro ore di sonno in totale in due notti.
Un amico sorridente all'aeroporto, una casa accogliente e una amica ospitalissima. 
Amici ritrovati di grandi e piccini, autobus presi, parchi bagnaticci rivisitati, pranzi al pub con tanto di pinte, un inglese ascoltabile nelle orecchie. 
Altri amici da salutare, altri posti del cuore da rivisitare, altre pinte da bere.
Londra è sempre Londra, sempre un'emozione grande, sempre un po' casa.



Wednesday 5 November 2014

Quasi pronta

Sono quasi pronta. Fra una settimana, io, la Bianca e Fabiolino ci avventureremo in una gita in Europa che si preannuncia tutto un programma. Partiremo da Houston e voleremo a Londra dove staremo una settimana, passando anche per Oxford. Poi andremo in Italia, dove toccheremo svariate amene località toscane e non. DaddyJohn ci raggiungerà poco prima di Natale e tutti insieme andremo in Sicilia con la nostra macchinina C3 che è stata abbandonata un anno fa in un campo.
Dalla Sicilia torneremo a Londra per un'altra settimana per poi tornare in qua e iniziare una nuova fase della nostra vita.
Cosa mi aspetto da questo pellegrinaggio

  1. il freddo
  2. scroccare cene in cambio di mutande di Victoria's Secret, peanut butter e sciroppo d'acero
  3. un numero adeguato di birre in pub degni di questo nome
  4. un po' di vita in famiglia
  5. del bricolage con le mie amiche del cuore
  6. un giro sul south bank 
  7. un saluto agli ex colleghi
  8. un giro veloce di shopping in posti fidati
  9. un numero adeguato di incontri con un numero altrettanto adeguato di amici
  10. un cacciatorino della Coop tutto per me (che l'anno scorso ero incinta)
Sarà una bella faticaccia ma ne sarà varsa a pena. Spero.