Wednesday 31 August 2016


Non so da dove cominciare. Sono giorni che ho sulla punta della lingua di dire la mia, ma poi mi trattengo. Anche questo post l'ho iniziato almeno tre volte e poi cancellato. "Fatti i cazzi tuoi", mi dico, che il web è pieno di opinionisti dell'ultim'ora e davvero non si sente il bisogno che tu ti unisca al coro.
E infatti anche questa volta ho cancellato il post.
I commenti sul terremoto in centro Italia, tutta la manfrina del burquini, l'ondata di odio razziale e, fresca come l'ova, l'offensività del Fertility Day mi hanno tolto la parola, la voglia di fare polemica, di scambiare opinioni, di elaborare concetti e quasi quasi anche di andare in vacanza in toscana.
Sono allibita e triste.
Il mondo intorno a me impazzisce e io sto a guardare, impotente.
Domani mi metto a scrivere il post sulle vacanze in Colorado e sulla prima settimana di scuola della mi figliola, che mi pare meglio.


Monday 22 August 2016

Primo giorno di scuola


Non mi ricordo che giorno fosse, ma un primo giorno di scuola delle elementari, forse la quarta. Il giorno prima, per festeggiare la fine delle vacanze,  andai a uno spettacoletto con l'amica del cuore di allora e c'era una canzoncina che faceva

"Primo giorno di scuola
eccoci ancora tutti qua
sopra i banchi a soffrire
come invidio la mamma ed il papà
Ma oggi mi ribello
ed un inno all'estate farò
evviva il mare, evviva i monti
abbasso la scuola perchè
solo in vacanza noi siam contenti
ragazzi cantate con meeeee"

Alta poesia, come si può notare, ma, oh, m'è rimasta appiccicata in testa qualcosa come 35 anni.
35 anni dopo, oggi, ero io la mamma presunto oggetto di invidia e mi sono ritrovata invece in fila con un monte di nanetti di cinque anni e fin troppi genitori in esubero, a invidiarli tutti quanti, così all'inizio del loro percorso del sapere.
La scuola americana per noi è un grande punto interrogativo e, suppongo, sarà oggetto di molti post negli anni a venire. Per adesso posso solo parlare delle impressioni del primo giorno di scuola, non mie, ma della mia cinquenne, che ha detto che è stato tutto bellissimo, che avevano delle collane con i nomi per imparare a conoscersi, che andare al bagno è OK perché sono bassi e basta sedersi e sono infondo al corridoio, che mangiare alla mensa è facile e c'era il latte al cioccolato, che lo snack con il pecorino di Alimena era squisito e se per favore poteva leggere da sola a letto dei libri nuovi. Ah, anche prendere il bus per andare al doposcuola era stato facile, che si era messa la cintura da sola e che al doposcuola sapeva già come fare tutto (è una scuola Montessoriana, a cui è ovviamente assai abituata). Quella che ha durato fatica più di tutti, mi sa, sono stata io, oggi, che quella sveglia alle 6.30 da qui a maggio mi ridurrà in poltiglia, temo.


Sunday 21 August 2016

Vacanze estive finite


Ne è passata varia di acqua sotto i ponti in questi mesi estivi.
Prima le tre settimane in solitudine nel caldo houstoniano, annaffiate di film, mostre, musei, pranzi in solitaria e cene in silenzio. Un paio di feste e un paio di uscite a suggellare la ritrovata indipendenza, ma per la maggior parte del tempo me ne sono stata da sola a godermi la pace e assaporare quel ritmo di vita in cui hai una testa che pensa a organizzare la vita di una persona e non quella di 3 e mezzo.
Poi son tornati tutti, è tornato il delirio, la casa sotto sopra, i lego nelle mutande, le briciole sul pavimento e i salti sul divano. Per un giorno e mezzo.
Poi siamo partiti per un epico road trip in Colorado dopo abbiamo macinato chilometri in macchina e a piedi, ci siamo arrampicati su sentieri polverosi, riempiti gli occhi di paesaggi mozzafiato e respirato aria di montagna.
Infine la B ha compiuto 5 anni con annessi festeggiamenti vari, imprevisti e fantozzate.
Stasera, però, tutto questo sembra lontano anni luce.
Stasera tutto quello a cui riesco a pensare è una sveglia puntata alle 6.30, uno zaino troppo grande con dentro una cartellina, un cambio di vestiti e uno snack bag e l'immagine di una bambina che oggi ha pedalato la sua bicicletta fino al museo di scienza, ci ha spiegato che il falco pellegrino è l'unico animale che batte in velocità il ghepardo e che domattina entrerà in classe al suono della prima campanella della sua vita.
Buon primo giorno di scuola.
Sarà un cammino così diverso da quello che ho fatto io, che non vedo l'ora di percorrerlo insieme a te.