Poi succedono le cose brutte e uno parte con il cuore pesante per raggiungere l'altro capo del mondo il prima possibile. Questa è la parte più difficile dell'essere lontani, che non si può essere presenti all'istante, quando si pensa ci sia bisogno di noi. Che poi bisogno di noi non c'è mai davvero, perchè nessuno è indispensabile e men che meno chi è, per l'appunto, dall'altra parte del mondo.
Ma insomma uno va, con il cuore pesante, si spara ore e ore di volo e notti all'aereporto tanto per sentirsi bene con se stesso. Arriva a destinazione e fa quello che deve fare.
E, incredibile ma vero, va meglio del previsto, perchè a destinazione ci trova gli Amici. I soliti, protagonisti di tanti post in questo blog, ma che mai smettono di stupirmi. Questa volta più che mai, perchè ne avevo particolarmente bisogno, perchè ero a piedi, bloccata nell'unico posto del mondo dove davvero mi sento a disagio, e con una grossissima tristezza addosso. Ma loro hanno reso tutto più facile, incredibilmente quasi bello, e si meritano un ringraziamento pubblico e gigante.
Grazie per i pranzi/cene/passaggi/birre e pure qualche risata. Grazie, perchè come voi al mondo non ce n'è.