Saturday, 24 March 2018

March for Our Lives - Houston - TX


L'ultima volta che ho manifestato era contro la riforma Gelmini. Feci una lezione in piazza sulla chimica in cucina, annunciando al popolo che, se nulla fosse cambiato, l'anno successivo avrei ingrossato le fila dei cervelli in fuga. Non immaginavo quanta verità fosse contenuta in quelle parole.
Era il 2005. L'anno dopo partii per Londra e non ho più manifestato per nulla.
Stamani mi sono svegliata alle 7, come al solito. John è in California, i bambini mi russavano addosso. Mi sono ricordata che era il 24 marzo e che John ci teneva tanto. Ma avevo anche parecchio sonno, e, poi, chi me faceva fare da sola con i figlioli?
Alle 7.30 era sveglia anche la Bianca, più o meno. "Andiamo a una manifestazione?' "Cos'è mamma? Dobbiamo camminare tanto? No dai..." "È un modo che i cittadini hanno di dire a chi ci rappresenta - NO, THANK YOU -" Alle 8 eravamo tutti in piedi con caffè e succo di mela, pronti per approntarsi a partire. Alle 8.40 eravamo fuori casa, in direzione della fermata del tram. (Sì, Houston ha dei mezzi pubblici che anche funzionano, se uno li sapesse prendere). Il raduno era alle 9. Ho pensato che meglio tardi che mai.
Alle 9.40 eravamo a Tranquillity Park, luogo del raduno. Alla fermata di downtown abbiamo incontrato un gruppetto di signore di mezza età "Hai coraggio a venire sola con due bambini piccoli, ma è importante mostrare che non è solo per i ragazzi delle superiori" "Coraggiosa o matta, lo devo ancora decidere. Avete mica una penna?" Mi era sovvenuto che se avessi perso Fabio fra la folla, sarebbe stato interessante, quindi ho scritto a entrambi sul braccio il mio numero di cellulare. "Se vi perdete andare da una signora o da un poliziotto e dite di chiamare la mamma".
Tranquillity park era stracolmo di gente, cartelli, striscioni. Tanta, tanta, tanta gente. Tutti li a manifestare per una legge sul gun control. Perchè sì, nella Land of Freedom, nel 2018, è necessario tentare di convincere il governo che vendere armi di distruzione di massa a cani e porci non è una buona idea.
Ma questo conta poco, perchè questa classe dirigente non è eterna e i futuri leader erano lì, a urlare "this is what democracy looks like" e "gun control now".
Ho avuto le lacrime agli occhi e il groppo alla gola tutto il tempo. Ho manifestato tanto in gioventù. Ma oggi, oggi... oggi ha avuto un sapore diverso. Quello della paura per i miei figli, quello della consapevolezza che manifestare e basta serve a poco, quello della speranza di un cambiamento vero.
"Bianca la democrazia è quella cosa in cui noi decidiamo chi ci rappresenta attraverso il voto e se non ci sta a sentire non lo votiamo più. E questo è il nostro modo di dire - no, thank you -"
Poi siamo tornati a casa pian piano, sempre con il tram. E li ho portati a mangiare il pollo fritto, perchè se lo sono meritati: sono stati molesti, sì, ma non troppo. E hanno anche guardato Harry Potter sbracati sul divano mentre io facevo il cambio di stagione. Dopo un po' li ho sentiti che avevano spento la TV e che cantavano " Eh eh, oh oh, the NRA's got to go!". C'è speranza. Oh sì che c'è speranza.
We have failed our children, now let's walk behind them!

Wednesday, 14 March 2018

Il Rodeo e le sue riflessioni


Ieri siamo stati al Rodeo, tutti e sei, i cinque Calabrese ed io.
Il Rodeo, che per quanto non-vegano, politicamente incorretto, white-supremazzista, pratica troglodita a me mi gasa a bestia, ha lasciato B&F abbastanza indifferenti.
Beh, F ha a più riprese enfatizzato il fatto che vuole diventare un cowboy o correre in groppa a una pecora come i bambini in gara, ma non mi son sembrati galvanizzati come ero io, ecco.
Invece si sono svegliati e intrippati alla grande al concerto a seguire. Suonavano gli Zac Brown Band, gruppo country a quanto pare pure famoso, di cui io ovviamente non avevo mai sentito parlare. A onor del vero, conoscevo due o tre canzoni, sentite chissà dove, ma come mi succede oramai da almeno 15 anni, figurati se avevo associato canzone a cantante.
La prima volta che sono stata a un concerto avevo tipo 14 anni e suonava tipo Claudio Baglioni.
Fabio ne ha 4 ed ha belle visto più mondo di parecchi. Ogni tanto mi interrogo se tutti questi input non siano dannosi. Che cosa gli resta da scoprire, a  questi figlioli, poi, da grandi? Io non avevo visto nulla, ma loro? Loro hanno viaggiato, visto, fatto disfatto. Preso aerei, navi, barche, treni. Hanno cambiato case e continenti. Hanno visto montagne, oceani, pianure. Hanno mangiato cibo internazionale dalla nascita. Che cosa riuscirà mai a stupire questi ragazzini di terza generazione? Poi mi dico che il mondo è grande e va avanti assai veloce e forse verrà fuori qualcosa che oggi non esiste e che questi bambini internazionali ameranno e io che io mai capirò. E mi va bene così.