Friday 16 August 2019

Sotto il cielo di una estate italiana


C'e` un sacco di roba che bolle in pentola nella mia famiglia, non tutta porterà necessariamente a cambiamenti facili e altra richiederà aggiustamenti non da poco nelle routine familiari.
Tanto per movimentare ancora più le cose, quest'anno, per motivi di lavoro, noi 4 Calabreeze non abbiamo potuto pianificare una vacanza di famiglia.
Questo ha fatto si` che prendessi la decisione del secolo di sbolognarmi da sola due viaggi anda e rianda in Italia, il primo per portare in là la B ed il secondo, con F, per andarla a riprendere.
E così, ieri, io e la prole siamo rientrati, dopo 24 ore di viaggio, all'ovile. La B, a 8 anni appena compiuti, ha passato in tutto 2 mesi e 10 giorni su suolo italico, di cui 6 settimane... da sola.
In questi due mesi o poco più, è stata a Roma, Genova, Firenze e dintorni, in mari toscani e liguri, in Sicilia al mare fra Trabia e San Vito lo Capo, su e giù per la penisola insomma, fra spiagge, città e campagne di ogni tipo e gradazione.
Ha probabilmente visto più lei, a 8 anni, in una sola estate, di quanto un americano medio vede in una vita intera.
Ma cosa le sarà rimasto in testa? Come sarà stata davvero questa esperienza in solitaria in una terra che è la sua per origine, ma che è anche dall'altra parte del mondo rispetto a ciò che lei chiama casa?
Avremo un inverno intero per rielaborare questa strana estate, ma posso dire che, a caldo, mi pare che sia stata parecchio bene. La seconda cosa che mi ha detto, appena mi ha visto dopo 6 settimane, è che non vede l'ora di rivedere i cugini. La prima è che le sono mancata tanto, e che è stato difficile a volte, stare senza la mamma. Come era ovvio che fosse.
Conosco così bene quella sensazione. Di gioia mista a tristezza. Di divertimento misto a nostalgia. Di sentire che sempre manca qualcosina. Mia figlia è una emigrante per nascita. Non ha scelto lei questa vita, le è toccata ed ora anche lei sa che non è una vita facile. Però è una vita piena, che regala tante emozioni, tanti posti, tante storie, tanti amici diversi e colorati, tante lingue parlate con naturalezza.
Regala rentirsi cittadini del mondo... e veramente a casa da nessuna parte. È una vita bipolare.
Durante le chiamate serali, quando la nostalgia si facena sentire forte al momento di andare a dormire, le ho ripetuto sempre che doveva pensare alle cose belle che aveva vissuto durante quella giornata, quelle avrebbero aiutato a scacciare la tristezza.
"i giorni passano veloci e a casa torni presto, amore, ma quello che vivi li adesso, quello è un tesoro che porterai nel cuore per un anno intero, se non per sempre".
Lo dicevo a lei e a me allo stesso tempo. Io ho imparato, un po', dopo 13 anni. Lei (loro) avrà meno difficoltà, perchè questa vita bipolare è la sua, e non ne conosce altre.
Non credo che le rimanga il ricordo del Colosseo, o del duomo di Firenze, o del porto di Genova, ma spero si ricordi della gita a Roma col suo amico L, del ricamo che ha imparato dalle nonne pistoiesi, dei giochi coi cugini ai giardini del Luzzati, dei gelati e della focaccia, dei tuffi fra le onde del mare di Varazze e dei pesci in quello Siciliano, dei delfini visti mentre tornavamo a casa in barca, dei nonni e degli zii e del gioco di scopa con le carte siciliane che ha imparato a usare.
"Mamma lo so che te non le sai usare, perchè quelle toscane sono diverse, ma te lo insegno io"

Non vedo l'ora di vedere che cosa mi insegnerà, negli anni a venire, questa bambina di terza generazione, e quali avventure mi regalerà.



p.s.
F quest'anno è rimasto a casa con noi e si è vissuto quasi due mesi da figlio unico. Non sarà l'oggetto di un post, ma se l'è spassata alla grande!

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