Il primo a partire è stato il Moses basket. Lo avevamo preso in una rara giornata di estate londinese, da una freecycler che viveva in una splendida casetta a Wandsworth, quando la mia pancia conteneva Jacopo, vivo, vegeto e scalciante. Mi ricordo addirittura come ero vestita. Erano le prime cose che iniziavamo a raccogliere. Quel giorno, io e John tornammo a casa con un sacco di accessori che non avremmo mai usato, a parte quel Moses basket. Quello fu conservato in un grande sacco nero, in un angolo nascosto, dietro il divano della nostra casa sul fiume a Eyot Gardens. Fu trasportato, un po' rattoppato, a Brentford. Pulito e profumato per accogliere la Bianca. Quando è stato il momento di traslocare oltreoceano, non ho avuto il cuore di disfarmene e me lo sono portato con me, insieme a un sacco di cose forse inutili. Fabio non e' mai stato particolarmente entusiasta di dormirci, quindi appena è diventato un poco stretto è stato passato a un'altra mamma propensa alla riduzione degli sprechi.
Poi è stata la volta della vaschetta. La vaschetta ha una storia diversa perché per Jacopo non prevedevamo di prenderla, visto come era fatta la casa. Arrivò invece insieme alla Bianca, a mia insaputa, con una mandata di oggetti che per lo più ho trovato inutili e mai usato. La vaschetta invece è stata parecchio utile. La Bianca ci ha sguazzato per oltre un anno, fino a che non ha imparato a farsi la doccia. Per Fabio invece era già inutilizzabile da un po', perché il ragazzo è esagitato e adora sguazzare come un pesciolino e quindi per lui va già bene la vasca grande.
La sdraietta ci ha salutato l'altro ieri. Presa a pochi giorni dalla nascita della Bianca da un altro freecycler, ha salvato quasi tutti i miei pranzi a Londra, perché la Bianca adorava stare seduta a farsi dondolare e a guardarmi. Il fratello invece si scocciava dopo poco e adesso che sta seduto, si tuffa di sotto. Alla seconda capocciata è stato chiaro che anche la sdraietta aveva fatto il suo tempo. Ha continuato il suo viaggio in un'altra casa - Free to a good home è la formula che sono solita usare negli annunci.
Partiranno a breve altri sacchi di vestiti, la fascia da neonato e chissà quali altre cose che deciderò che non servono più. È triste e allo stesso tempo non lo è. Di sicuro è il segno tangibile dello scorrere del tempo e marca la chiusura - forse temporanea o forse no - di una fase della mia vita.
è bellissimo che tu opti per queste alternative negli acquisti. Io riceverò tantissime cose di seconda mano già in famiglia, e sono ferma nel proposito di comprare il meno possibile. Come dici tu, tanti oggetti alla fine non servono proprio, ma è difficile saperlo prima!
ReplyDeleteMi ritrovo molto anche nelle strane selezioni che si fanno prima dei traslochi, quando ci si trova a spostare oggetti che magari non hanno un vero e proprio valore da un punto di vista strettamente pragmatico.
ti stupirai di quanto i bambini non hanno bisogno di nulla... ora magari in Svezia ti toccherà optare per qualche cencio in più, ma al di là di quello...
ReplyDeleteoddio ma che bambini meravigliosi!!
ReplyDeleteRannocchini in questa foto! avranno avuto un paio di settimane a testa!
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