Tuesday, 1 May 2018

Due ragazzi del borgo...

Non credo che mi sentirei a posto con me stessa se non documentassi questa fase della mia vita sul mio blog.
Per chi mi ha seguito durante gli utimi 6 mesi su Facebook, o peggio ancora, è costretto a vedermi tutti i giorni, non ho nulla di nuovo da dire. Ho detto tutto qua e non vi tedierò oltre. Ci si vede al prossimo post.
Per il resto del mondo...
Lo scorso weekend abbiamo completato la BP MS150, un evento ciclistico che dura due giorni e che consiste nell'andare in bici da Houston a Austin, che sono approssimativamente 150 miglia. Per chi odia il sistema imperiale, sono 278 Km. Approssimativamente la distanza che c'è fra Firenze e Roma. Noi ne abbiamo fatti esattamente 281.8 di Km, in due tappe, nella campagna texana, che non è affatto tutta pari come pare in macchina. La campagna texana è il regno del falsopiano.
È stato un viaggio notevole, mentale e fisico intendo, da gennaio quando abbiamo cliccato sul tasto "registrati" a l'altro ieri.
A gennaio la Fede era una tipa a cui piaceva andare in bicicletta, assolutamente ibrida da strada, che usava la bici per andare a lavoro la mattina, per portare i figlioli a scuola, per andare a fare una gita la domenica.
A fine aprile la Fede è una tipa che possiede una bici da corsa con asta in carbonio, 4 jersey con le taschine dietro, due calzoncini imbottiti, guanti, due caschi e due giacche antivento. Il guardaroba ciclistico si allarga ogni volta che la Fede apre eBay - si perchè la Fede resta tirchia e la roba tecnica costa irragionevoltemente troppi soldi. La Fede pedala 60 Km senza fermarsi nemmeno una volta (è Pistoia-Firenza anda e rianda, gente), a una velocità media 27 Km/h e le girano anche perchè il gruppo che ha deciso di seguire sta andando troppo piano. La Fede conosce marche di bici da corsa e le distingue da quelle di mountain bike. La Fede è passata al lato oscuro e si è trasformata in un essere che in Australia è conosciuto come MAMIL, che sta per Middle Age Man In Lycra. Si proprio quell'essere che fino qualche mese fa ha preso per il culo fino alla morte.
E perchè lo ha fatto? Perchè ha riscoperto quel senso di libertà che solo lo sci le sapeva regalare, e siccome non scia da tempo immemorabile, aveva assolutamente dimenticato. Se non ti fai prendere la mano, la bici non comprende ansia da prestazione, la bici non costa soldi insensati, la bici è in garage e quando hai voglia la pigli e vai. Lei è tua amica.
Cosa è rimasto costante, è l'avversione per i gruppi a stampo militaresco. Abbiamo pensato un sacco, io e J, se unirsi a una squadra o restare indipendenti. Alla fine abbiamo optato per la seconda soluzione. Nell'ultimo mese siamo andati a allenarsi con la squadra di una birreria locale (che poi tanto locale non è più perchè si è venduta a una multinazionale, ma questa è un'altra storia). Corse super ben organizzate, birra gratis alla fine, fiori colori e palloncini, che quasi eravamo pentiti per aver fatto quelli diversi. Poi invece li ho visti l'altro giorno dall'angolo giusto, tutti insieme in massa con la divisa, i maschi alfa in testa, tutti al solito passo, con i leader e le regole e m'è presa un po' d'orticaria. Non credo di poter far parte di nessuna squadra io, se non di quella dei messicani a cui ci siamo uniti, che le regole manco sanno che sono.
Ma a parte questa riflessione filosofica sul mio essere spirito libero, credo che la MS150 sia solo l'inizio di una lunga serie di corse che segneranno i miei anni futuri da atleta.
Al momento, il goal è perdere altri 3 Kg almeno, comprare un altra po' di roba tecnica e segnarmi al prossimo evento, che sarà a ottobre, e che prevede un'altra raccolta fondi.
Per la gioia di chi mi sta intorno.

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