Tuesday, 24 November 2020

Cosa e` una cattiva idea?

Accadde che una famiglia di quattro scappati di casa, durante una pandemia globale, presi dalla disperazione del caldo texano, decisero di rifugiarsi al fresco dei monti coloradiani. Accadde che passarono due settimane, in completa solitudine, camminando sentieri su sentieri, pedalando piste cicabili, ordinando cibo da asporto e godendosi la brezza serale con una birra locale in mano. Accadde che alla figlia grande venne in mente di guardare un sito di appartamenti in vendita, e per puro caso ne trovo` uno che le piaceva. Ed infine accadde che la figlia grande passo` quel telefono ai suoi genitori. Cosa e` il genio: E` fantasia, intuizione, decisione e velocita` di esecuzione. Cosa e` invece una idea molto stupida? E` sentimento di pancia, decisione e velocita` di esecuzione E allora passarono gli ultimi due giorni di vacanza guardando appartamenti, con una agente immobiliare che e` anche una ciclista, che quasi sembrava destino. Fecero una offerta per un piccolo chalet, anche, prima di partire, che non fu accettata. Ma a quel punto, non potevano lasciar perdere. Nell'era tecnologia post-covid, quando oramai viviamo di webex, zoom, microsoft team, e compagnia cantante, e` cosi` fuori luogo vedere case via FaceTime. No, infatti, nemmeno secondo me, ed infatti acconsentii a mettere una offerta per un piccolo chalet appena fuori il centro di Boulder. Acconsentii, dicevo, dopo aver pedalato 100 e piu` chilometri e con due micheladas e due birre in corpo. Sapendo di non poterlo vedere dal vivo prima di concludere le trattative. E allora accadde che, sai com'e`, l'offerta fu accettata, il mutuo ottenuto, le firme scambiate in remoto e le chiavi lasciate in un lockbox fuori dall'ascio. n tempi di pandemia, quando tutte le vite sono stravolte, quando l'unica cosa che possiamo fare e` stare soli in mezzo a un bosco, ringrazio di avere avuto la possibilita` di regalermi boschi, sentieri, neve, laghi e sole.


Monday, 17 August 2020

Lettere ai tempi del coronavirus - III (e altro)


June, 2nd 
George Floyd era cresciuto a Houston. Ecco, io nemmeno lo sapevo, ma i miei amici si. Big Floyd. A quanto pare faceva esibizioni di Hip-hop fino alla meta` degli anni 90 con una banda chiamata Screwed Up Click. L'ho scoperto quando mi e` arrivata una mail di HISD, Houston Independent School District, il nostro distretto scolastico, che ha ricordato il suo ex-alunno con un discorso commovente, o di circostanza, chi lo sa. C'erano condoglianze alla famiglia, che ancora vive qua, e c'era l'incitamento all'unita` fra le razze e culture, in qualche modo rappresentata in questa strana citta` a maggioranza minoritaria e portata avanti alla meglio nelle nostre scuole. Quindi forse il discorso non era del tutto di circostanza.
Houston non e` una citta` a prevalenza afro americana, ma latina, ovviamente, data la posizione geografica, ma la tonalita` di nero poco importanta nell'economia di questo momento storico.
George Floyd era nato in North Carolina, quella si che e` a maggioranza afroamericana, e se vai indietro qualche generazione nell'albero genealogico di quella gente, sempre la` arrivi: agli schiavi. In North Carolina, tu vai a fare il picnic alle plantation. Questo solo la dice lunga.
George Floyd era andato a vivere qualche anno fa a Minneapolis. Ironicamente lavorava come guardia del corpo e aveva perso il lavoro a causa del COVID-19. Non so nemmeno perche` quella notte fosse stato arrestato, ma di solito nemmeno c'e` un motivo. Probabilmente solo perche` era nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Ora io posso stare qua a scrivere due ore su cosa significa essere bianchi e privilegiati o sulle scelleratezze della capitalizzazione della stampa, nazionale ed estera, sulle proteste che in questi giorni infiammano gli USA e il mondo.
Ma, seriamente, non trovo le parole.
Mi fanno tutti quanti cacare.
Quelli che parlano di privilegio, quelli che parlano di complotti, la stampa di destra che mostra immagini di supermercati saccheggiati e quella di sinistra che mostra i gas lacrimogeni sulla folla pacifica.
Mi fanno tutti cacare, ed il motivo e` semplice: non vedo quale sia la soluzione a tutta questa follia che mi fluttua intorno.
Qualcuno mi ha chiesto di scrivere come stia vivendo questi giorni. Non lo so, ma prometto che se lo capisco, lo racconto. 

June, 19th (Juneteenth) 
As someone that had no idea what Juneteenth was until very recently, I am grateful to have a community of educated, open-minded, and kind people around me that keep teaching me things I don’t know.
Slavery was never a thing in Italy, racism exists, of course, and unfortunately, everywhere, but takes different shapes and shades over there. I’ve learned a lot about what white privilege means lately, not because I was unaware I’m privileged, but because I was never trained to think about it in terms of colors.
So thank you to everyone that has posted, shared, raised awareness. Below the beautiful words of a good man.

June, 28th 
I love downtown in the morning. Riding here could be my new morning routine. I definitely need to
find a new way to deal with the new stay-at-home order. This virus is vicious and not just because kills and invalidates people.
It gets into our homes. We are judged in our routines, shamed on social media, fingers are pointed to everyone by everyone. Masks are used as a political stand. A resurgence of cases pinned on different groups/behaviors accordingly to personal beliefs/priorities. Who knows me well knows that I can be very resilient, but this judgmental atmosphere tries me deep down.

Lettere ai tempi del coronavirus - II


April, 2nd
Just to end this day on a positive note, here is what I like about the stay-at-home order: 1) we eat all together twice a day and I make the effort to cook decent meals
2) I am actively enjoying my kids' school activities - I even made one of the art assignments myself
3) my FOMO is feeling very well THANK YOU
4) I discovered Zwift! I would never otherwise because, you know, streets are my trainer5) people actually *call* me with an actual phone
6) even if I work at 30 min intervals, I managed to get something done
7) I am relieved that someone actually listens to Science.I realized I wrote a pretty dark post the other day. A massive THANK YOU to who commented (or contacted me privately). It cheered me up a lot and gave me the right energy to keep going on a positive note.

April, 16th

La fase 1 era la caccia all'untore, la fase 2, mi pare a me, la caccia al capro espiatorio


April, 25th

“Fabio che cosa faresti se uno venisse a casa tua e ti dicesse che da quel momento in poi devi fare tutto quello che dice lui?”
Fabio, con la sua maglietta rossa della scuola, ha preso un martello ed ha fatto gesto di tirarmelo in testa.
“Ecco, Fabio, così hanno risposto I partigiani alla dittatura fascista”


May, 6th

Meno male a Mantova hanno scoperto la cura al plasma, se solo si fosse saputo nel 2015, si sarebbe potuto addirittura curare Ebola.


May, 12th

Mi sono svegliata alla notizia che alla casa bianca hanno reso obbligatorie le mascherine. Questo ha innescato tutta una serie di polemiche legate al fatto che inizialmente non si credeva che le mascherine fossero utili a contenere il contagio. La frase che ho letto che spesso è “ma perché cambiano in continuazione idea?”.
Mi ha fatto molto riflettere.
Io sono un ricercatore. Lo sono da quando ho messo piede all’università nel 1994. Sono più di 25 anni che, quasi quotidianamente, formulo ipotesi e me le vedo rinnegare dai dati. Allora formulo nuove ipotesi e via e via, fin quando la mia ipotesi non è suffragata dai dati, e non il contrario. Il contrario sia chiama “bias” e, di solito, si cerca di scansarlo come il coronavirus.
Le ipotesi non vengono formulate completamente a caso, naturalmente. Più un ricercatore conosce la materia più vicina l’ipotesi è al reale, ma raramente ci si becca alla prima! E di fatto, con il corona, non c’hanno beccato alla prima nemmeno i migliori virologi e epidemiologi del mondo.
Non mi stupisce, nè scandalizza. Ma a me, questo processo mentale (dati-ipotesi-dati) viene completamente naturale. Per tornare al punto iniziale del post, non mi stupisce che le raccomandazioni sulle mascherine siano cambiate rispetto a 3 mesi fa, quando non se ne sapeva abbastanza di questo virus, sopratutto da un punto di vista epidemiologico.
Chiaramente invece questo stranisce parecchi.
Mai come in questo periodo di pandemia mi sono resa conto di quanto la mia testa ragioni su un’altra lunghezza d’onda dalla maggior parte delle persone che ho intorno. Non lo dico con disprezzo, lo dico come presa di coscienza. Del resto è la prima volta che gli scienziati in prima linea provano a parlare a tutta la popolazione e sono certa di non essere l’unica ad aver realizzato quello che ho appena scritto.
Per cui a nome di tutta categoria, portate pazienza! Noi ci mettiamo li e vi spieghiamo cose che fino a ieri manco sapevate esistessero (e tuttora scambiate il raffreddore con l’influenza). Voi fate lo sforzo di rendervi conto che non portiamo la verità assoluta. Se volete quella, andate a farvi spiegare le cose dai preti.


May 26th

Memorial day has come and gone and we passed it with friends in a sparkle of normality, enjoying a beautiful sunny afternoon.
But it didn't feel right.
In my heart, Memorial Day signs the beginning of summer. By now, I usually have everything planned: we take a family road trip and then we take the kids to Italy. This week is usually packed with closing businesses: last day of school, sports have finished by now, the routine as we know it breaks and we all are ready for something different.
This year, it's going to be more of the same.
I spent the whole academic year witnessing events: John went to NY and I found myself in the shoes of a single mom. Then he came home, he finally found a job then COVID happened. I went from being a single mom to a full-time housewife and homeschool teacher overnight, w
hile still holding a full-time job. And I am grateful that my job so far has been stable. During these months, John lost his job, found another one, kids became computer experts, somehow finished the school year (their stuff packed in brown bags and handed over by masked teachers), and my days haven't changed a bit.

I am sitting here, at this table in my bedroom, headphones and all, and I watch and watch while random events stream in front of my eyes.

Wednesday, 25 March 2020

Lettere ai tempi del coronavirus - I



March 3rd:
Trump: holy shit I might actually die, let’s ban all travels to Europe except for our British buddies.
Uk: mate, let’s go all darwinians! You know... immunity... antibodies... stuff... people will get it anyway, why bother. ‘Britons, get ready to loose some loved ones while we don’t do shit’
Trump: holy shit! I was instructed to take one good decision, now these assholes make me look even more of a dumbass. Let’s ban all travels to the UK too.

This is better than a comic book. Poor man, I feel for him. He doesn’t know how to handle normal business, let alone the plague!

March 16th:
Now it's time for realism. Kids will not go back to school any time soon, we will not go back to normal work routines for a few weeks (months?), our lives are upside down and stay this way for a while. Now it's time for planning, not panicking. One task at the time, while we try to reorganize our daily routine in this strange new normal. We can totally do it.

March 19th:
I have never been more proud of being a scientist.
Keep going, fellow virologists, show the world who deserves to be treated like a celebrity.

March 21st:
This coronavirus is giving the first world a much needed reality check

March 23rd:
Trump: America is great, the FDA is great, the FDA approved THE CURE for COVID-19, thanks to me. They did a great job. It's cheapest cheap, everyone can have it (maybe, if I feel enough of a socialist)
Han (FDA Commissioner) 2 sec later: Ehm... NOPE. HARD NOPE. The FDA has expedited a large clinical trial to see if this drug has ANY effect, in the first place, Mr President.
Like... scolded by Han on national TV. He so much wants to play hero but, truly, he has no fucking clue.

March 24th:
lesson I am learning from this COVID19 crisis, some good some bad:
-we are a freaking entitled society
-people start to realize they have to listen to experts: science has been many steps ahead on this crisis and it's gone unheard until it was too late (Italy is an example)
-scientists need to reclaim their role in society
-people start to realize that money doesn't buy you immunity to viruses
-entitled white old asshole is taking reasonable steps ONLY because his white fat ass is at risk
-kids can be left alone in the kitchen for hours and... they make you pancakes.

Saturday, 18 January 2020

Una vita senza plastica. Ci sto seriamente provando

Lo so, ve la meno dai tempi dei pannolini lavabili, ma oramai avrete inteso che se non si fa qualcosa di concreto... qua si brucia tutti come i koala in Australia in questi giorni.
Eliminare l'usa e getta è relativamente facile e onestamente lo faccio da sempre. Le buste di plastica vengono rimpiazzate dalle buste di tela, ai compleanni di bambini si usano piatti e posate normali, ci si abitua a girare con una bottiglia nella borsa.
Eliminare la plastica dalla mia vita, o quantomeno ridurla al minimo, si sta rivelando invece parecchio complesso.
Di seguito le mie mosse, ma sono molto interessata a ascoltare idee di chiunque, perche` sono molto lontana dal mio scopo, che è ZERO-PLASTIC entro fine anno.

- I sacchetti per la verdura sono stati rimpiazzati da mash bags che vanno in lavatrice e vengono riusate all'infinito. Hanno anche lo spazio per attaccare etichetta. Facile
- Spazzolini di bamboo.
- I figli vanno a scuola con lo snack in quelli che un tempo erano i sacchetti dei pannolini lavabili. Sono impermeabili, resistentissimi e bellini da morire.
- Il sapone per mani e corpo oramai entra in casa soltanto in forma di saponetta. Niente piu`sapone liquido o bagnoschiuma. Se ogni tanto vogliamo fare un bagno di lusso, mi sono data alle bath bombs.
- Ho fatto abbonamento a una compagnia che mi porta a casa sapone per lavatrice e lavastoviglie completamente senza plastica, solo cartone riciclato.
- La maggior parte della spesa di cibo settimanale viene fatta tramite Imperfect, una compagnia che ridistribuisce cibo che altrimenti verrebbe buttato perchè, per l'appunto, non perfetto. Il packaging è minimo e spero che trovino una soluzione per eliminare anche quel poco.
- I contenitori di plastica per alimenti verranno a breve rimpiazzati esclusivamente da vasetti di vetro, riciclati dai vari vasetti di sugo, marmellata ecc. Quelli che ho li consumerò e poi mai più. Per mandare cibo a scuola, contenitori di plastica dura, che almeno durano una vita (zero-plastica è davvero molto molto complesso, come dicevo).

Alla fine, eliminando saponi e plastica da alimenti, il volume si riduce assai, ma ancora non ho una soluzione per lo shampoo, ad esempio, perchè solido non mi piace e per quegli alimenti che vengono in busta sigillata. Se posso scegliere, compro solo quelli in cartone, o me li faccio, tipo il pane. I negozi plastic-free stanno diventando sempre più comuni, per fortuna, quindi magari la società mi darà una mano in questo intento.

Vi prego di condividere idee, incentivi, stili di vita. Se non si inizia a fare attivamente qualcosa, siamo fritti (forse letteralmente, a breve).