Monday, 4 August 2014

Riflessioni su una vita casalinga

Questi sono tempi strani per me che sono un'inquieta figlioletta. Da quando stiamo qua a Houston, con la B a scuola tutto il giorno, J a lavoro e spesso fuori città e prima la pancia e adesso un bambolotto di 3 mesi che si fa gli affari suoi, mi ritrovo "parecchio" tempo a disposizione. È principalmente per questo che ho ricominciato a scrivere qui sul blog, che ho aperto "Parole in libertà" e che mi son messa a copincollare i post di Storie a Caso. Perchè per la prima volta da un sacco di tempo ho perlappunto un po' di tempo.

Durante la maternita' di B non ho scritto quasi nulla per due motivi ben precisi: 1) mi sembrava di mancare di rispetto a Jacopo, 2) ero presa da forum fatti di allattamento, pannolini lavabili e baby lead weaning in questo preciso ordine. Tutti inglesi. Scrivevo anche il blog in inglese, pur scrivendo male.

Durante questa maternita'/periodo di pausa invece non ho nessuna voglia di parlare dei pro e contro della puppa di mamma né tantomeno di evangelizzare nessuno, ho già parecchi pannolini che sto usando regolarmente con il valore aggiunto che qui asciugano in 3 ore invece che 3 giorni, non ho ancora iniziato a svezzare F ma sto cercando di fare il pane toscano in casa, perche' non intendo mettergli in mano (rigorosamente in forma di finger food) questo schifoso pane dolciastro come primo alimento. In poche parole, la fase di accudimento a 360 gradi e' scivolata via dalla mia persona, pur godendomi ogni istante di questo nuovo bambolotto che da salametto inerme si sta trasformando in un iperattivo ridanciano piacione. Io e lui abbiamo meno tempo a tu per tu, ma siamo comunque parecchio innamorati l'uno dell'altro.

Durante questa maternità ripenso a quella precedente e mi dispiaccio di non aver fermato su carta i pensieri di allora, che sono invece sparsi qui e li fra commenti di forum, social network e chi più ne ha più ne metta.
Durante questa maternità, che è anche un periodo di pausa, penso anche a un sacco di altre cose, sopratutto alla mia carriera, che da un punto di vista di titoli non è forse stata un granché, ma che mi ha impegnato a tempo pieno per parecchi anni e di cui tutto sommato sono abbastanza soddisfatta. Penso che non avrei mai pensato di venire a vivere in Texas, ma che infondo non è poi cosí male, a parte il pane dolciastro. Mi sento una cattiva madre perchè mando la B a scuola quando potrei accudirla io, perchè non ho idee favolose per intrattenere una treenne, perchè non sono brava a fare bricoladge e torte in casa e perchè organizzare la sua festa di compleanno mi da' più pensiero che piacere. Poi penso al mio marito per caso J e a tutti i progetti che abbiamo fatto e disfatto, gli abissi di nero melmoso da cui siamo risaliti, i paesi che abbiamo visitato, in cui abbiamo vissuto e in cui pensiamo che potremmo andare a vivere. E penso che su di lui non ho mai scritto nemmeno una parola. Nemmeno una parola sul nostro matrimonio per caso, sul nostro quotidiano, sui nostri progetti, sui nostri litigi all'ordine del giorno. Penso alla mia famiglia al di la' del mare, al mio nipotino di cui non ho potuto festeggiare il primo compleanno, alla mia sorellina che da sola laggiu' si fa carico della nostra zia vecchietta e non-più-granché-ne-su-cenci. Penso agli amici lontani, sparpagliati ai quattro venti, a quello che sento ogni giorno e con cui condivido challenge improbabili, quelli che mi mandano sms con grandi novitá, quelli di cui seguo la vita attraverso un post o una foto su un social network e quelli impalpabili che non scrivono/messaggiano/sono su facebook.
Insomma nella mia testa ci sono parecchi pensieri disconnessi che, forse a causa della prolattina, ogni tanto mi danno il mal di testa, altre mi fanno compagnia in queste giornate solitarie calde e umidicce, altre ancora mi scivolano via come l'acqua.

Potrei continuare con questo flusso di pensieri, ma il mio "tempo" è finito, F addormentato va messo in macchina perchè la B esce da scuola. E si è anche messo a piovere, quindi devo tornare dentro i pannolini, messi a asciugare sullo stendino, cosa che farebbe infuriare J.

1 comment:

  1. Mi spaventa tanto la mia solitudine col bambino, in futuro. Detesto questo mio essere disoccupata perché non riesco a tirarmene fuori e il primo pensiero per la mia gravidanza è stato che non me ne sarei tirata fuori mai più. Scrivo perché ho tempo, eppure spesso censuro le cose che mi passano in testa, e dunque chissà che un domani a rileggerlo il mio sembri una cronaca davvero affidabile. Pane dolciastro anche qui. Dante diceva "E tu saprai si come lo sa di sale il pane altrui" si vede che noi toscani raminghi siamo destinati a scontrarci con questa cosa banale e quotidiana, eppure importantissima. Il nostro pane che piace solo a noi.

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