Wednesday, 13 August 2014

Tre

A te, che tre anni fa sei arrivata sana e salva su questa terra e ci hai convinto che alla fine questa terra non era un brutto posto dove stare. Che in tre anni hai preso piu' aerei di quanti molti abbiano mai preso nella loro vita intera e che quando usciamo di casa chiedi se andiamo a casa rossa (Londra), Palemmo, da zia Franci o casa Texas. Che parli una lingua degna di un'italo-americano doc e sei fissata con le trecce, le principesse e i gioielli, ma poi i cartoni delle principesse non li vuoi mai vedere. Che comunichi al mondo di essere Elsa di Frozen e io non mi capacito che tu sia figlia mia, dato che io non ho mai avuto una bambola e avevo come mito infantile Jeeg Robot e Judo Boy. Che sei riflessiva, introspettiva e silenziosa ma anche esuberante, molesta e chiassosa. Che come dice tuo padre, non hai gusti, ma emozioni e che piangi per fare qualsiasi cosa nuova, che poi vorresti continuare a fare all'infinito una volta che hai provato. A te che nell'ultimo anno sei stata sballottata dal gelo albionico al bollore texano, che hai visto sparire tutte le tue cose in immensi scatoloni e ti sei accontentata di una borsina con quattro cavolate, tre librini e qualche colore e te li sei fatti bastare per settimane, a insegnarci che le cose non servono a nulla, ma quello che serve e' la fantasia. A te che hai espresso tutta la tua rabbia per il babbo che era via in un urlo muto e hai fatto lo sciopero della fame per due mesi facendomi diventare matta. Che mi hai insegnato a capire i tuoi bisogni profondi e mi hai mostrato che se un bambino non è come lo vorrebbe un genitore a volte va bene lo stesso e che se si comporta male spesso c'è un motivo validissimo.
A te, che oggi compi tre anni, che sono tre mesi che chiedi se è il tuo compleanno e ti canti happy birthday da sola spengendo invisibili candele su invisibili torte.
A te, che oggi ne spengerai tre vere su una torta cosí vera che so già che ti divorerai, schifando il resto della cena.
A te, Tanti Auguri.
E grazie di essere arrivata proprio nel momento in cui c'era più bisogno di te.

2 comments:

  1. che bello, tanti auguri B! anche io avrei divorato la torta e ignorato la cena...dovrò ricordarmi questa cosa dei bambini che spesso non sono come i genitori li vorrebbero o li immaginano. Non che mi immagini molto per ora...ma tendiamo di sicuro a pensarli simili a noi, in qualche modo.

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    1. e' la cosa piu' difficile da accettare, che i figli non sono noi. ogni tanto mi frustra, ogni tanto mi fa ridere, ogni tanto mi mette in difficolta'. e via e via

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