Tuesday 16 September 2014

Il pericolo delle etichette

A scuola mi hanno sempre detto che non sapevo scrivere. Che sì, con i numeri ci sapevo fare e negli sport ero una bomba, ma fra parole e 'cose artistiche' proprio non c'era storia, per non parlare del canto.
In terza elementare avevo 'la sindrome della domenica sera' perché il lunedì mattina avrei dovuto fare la cronaca. La cronaca, in quella scuola elementare toscana di oltre 30 anni fa, consisteva nel descrivere come avevo passato il fine settimana. In casa mia non si faceva mai una mazza il fine settimana, quindi il lunedì mattina mi trovavo a corto di argomenti e a quanto pare li descrivevo pure male. Il voto più ricorrente per me era 'benino', equivalente elementare di un 6 - -.
Quel 'benino' ha segnato la mia carriera.
Ho scelto chimica, ho fatto il ricercatore. Ho scritto solo pubblicazioni scientifiche, dove c'è poca anima e parecchi dati.
Poi un giorno nel lontano 2005 qualcuno mi convinse a scrivere un blog. Accolsi l'invito con poca convinzione. La bambina del 'benino' sapeva che scriveva male e che era a corto di argomenti. Ma un po' per scherzo e un po' per sfida accettai.
Dopo 9 anni, quella non più tanto bambina ancora scrive e descrive non solo fatti, ma anche emozioni, riflessioni, pensieri e aneddoti strambi. Scrive per gioco, ma quando riceve un complimento, sorride e non sa se crederci o non crederci.
Quando decide di crederci, pensa che se non fosse stata etichettata come quella che non sapeva scrivere, forse avrebbe fatto una carriera diversa e forse sarebbe più felice.

2 comments:

  1. Io a italiano ero bravissima, almeno a sentire i professori, ma ho fatto chimica lo stesso!!!

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  2. la mia bastardissima prof. d'inglese diceva che ero negata per le lingue...poi un giorno mi misi gli occhiali (da riposo) e mi vide cosí "cambiata" che alla maturitá scientifica mi fece portare inglese come prima materia e con il programma del linguistico... una decina d'anni dopo, a New York, insegnavo spagnolo alla figlia di Woody Allen in una scuola in cui mi spacciavano per madrelingua. In culo alla Pic....!! ahahah!

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